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Conservazione legna per allevamento larve di Coleotteri xilofagi



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MessaggioInviato: 01/05/2012, 23:04 
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Nome: Carlo Massarone
Julodis ha scritto:
Riconosco alcune di quelle cassette! Ikea? Le uso pure io. Purtroppo però, dal momento che le tengo all'aperto, il sole me le distrugge e dopo un paio di anni o poco più mi si sbriciolano in mano, come quasi tutte quelle di plastica.

Alcune sono Ikea, altre le ho prese in un OBI Center.

Julodis ha scritto:
Belli quegli inquilini! Da dove vengono?

Gli inquilini fotografati sono sfarfallati tutti da legno preso insieme a Marcello "Entomarci" durante alcune uscite insieme (Quasi tutta la legna ho l'ho presa insieme a lui). In particolare i Semanotus vengono da Tredozio (FC) e gli Asemum da Borgo San Lorenzo (FI) - Casaglia.

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 02/05/2012, 21:26 
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Nome: L. Alessandro Guariento
Mi sono permesso contribuire alla scheda scrivendo una brevissima introduzione tratta dal "Naturalista esploratore, raccoglitore, preparatore, imbalsamatore" di Pietro Zangheri per i neofiti che magari non sapendo da dove partire per allevare gli xilofagi cercheranno informazioni.

RACCOLTA

Per allevare coleotteri xilofagi si raccolgono rami spezzati o tronchi in natura cha abbiano passato una primavera-estate dopo la rottura. Ci si può procurare rami spezzandone alcuni volontariamente, lasciandoli parzialmente attaccati agli alberi o ammucchiandoli, e raccogliendoli agli inizi dell'inverno.
E' preferibile raccogliere rami di 1 m ca di "Quercia, Abete, Catsagno, Orniello, Ginepro, Faggio, Pioppo, etc."

ALLEVAMENTO

Si pongono i rami raccolti in un contenitore scuro che presenti su di un lato una apertura, da cui possa passare la luce , collegata magari ad un altro contenitore trasparente (p.e. una scatola collegata tramite un largo foro da un barattolo trasparente ad essa saldato). Così facendo gli insetti che nasceranno si raccoglieranno verso l'apertura luminosa fra gli inizi dell'anno e l'autunno. Per raccogliere le specie le cui larve si sviluppano in un ciclo vitale pluriennale si conserveranno i rami per 2-3 anni dalla raccolta.

Se c'è qualche errore, o qualche informazione di base da integrare fatelo presente. :hi:


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MessaggioInviato: 02/05/2012, 22:58 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Osmoderma ha scritto:
Se c'è qualche errore, o qualche informazione di base da integrare fatelo presente. :hi:

Più che errori, diciamo che lo Zangheri ha dato solo delle informazioni molto di base. In realtà le cose sono un po' più complesse, articolate e varie.

Cominciamo col dire che il fatto di raccogliere i rami spezzati (a terra?) è molto limitante, perchè molte specie non depongono lì, ma in condizioni diverse. Comunque non credo ci sia bisogno di riportare brani dello Zangheri, ottimo libro, ma certo non specializzato in allevamenti di xilofagi, quando qui sul Forum c'è parecchia gente che questi allevamenti li fa da decenni.
In ogni caso, questa discussione nasce in realtà, se ho ben capito l'intenzione di Omar, con l'intento di esplorare i vari sistemi di conservazione della legna, non come raccogliere quella adatta ad allevare xilofagi. Quindi, i vari tipi di contenitori utilizzati, pregi, difetti, ecc., e dove tenerli.

A questo proposito, i contenitori indicati sullo Zangheri, che sono del tipo classico, hanno di buono che permettono di individuare facilmente gli adulti neosfarfallati delle specie attirate dalla luce, come ad esempio praticamente tutti i Buprestidi, ma non vanno altrettanto bene per le specie non attirate od addirittura lucifughe, perchè nel barattolo trasparente non vedremmo niente e magari dentro la scatola è pieno di Cerambycidae che si massacrano, muoiono, seccano, ecc.
Bisogna anche vedere di cosa è fatto il contenitore principale, opaco. Se è di cartone, o altro materiale "bucabile" da larve o adulti, ci sono seri problemi per la lunga conservazione (che può andare molto oltre i 2-3 anni ottimisticamente indicati dallo Zangheri - io ho roba che esce da legni presi più di 10 anni fa).

I contenitori più pratici si devono scegliere anche in funzione di dove si terranno. Se stanno in casa, o comunque in un posto coperto e non al sole, è un conto. Se si tengono all'aperto, sotto il sole, è molto diverso.

Nel secondo caso, bisogna tener conto del fatto che:
- i contenitori in metallo non vanno bene perchè si scaldano troppo
- i contenitori di plastica vanno bene se arieggiati con qualche forellino (altrimenti quando la temperatura scende, di notte o d'inverno, si forma condensa nella cassetta, a volte tanto da formare uno strato d'acqua sul fondo, specialmente se contengono legno tagliato da parti vive della pianta), ma bisogna tener conto del fatto che dopo 2-3 anni vanno sostituiti perchè la plastica con gli UV del sole tende a diventare fragile e infine ci si sbriciola in mano
- i contenitori in vetro si comportano circa come quelli di plastica, ma non si danneggiano con gli UV. Devono però avere almeno qualche buchetto sul coperchio (in plastica o legno), per lo stesso motivo (condensa)
- i contenitori in legno, specie se con uno o più lati in reticella metallica, sono in assoluto i migliori, ma non si trovano già fatti, e bisogna costruirseli. Il sole non gli fa nulla, ma si rovinano, col tempo, a causa della pioggia (io comunque ne ho sul balcone da più di 10 anni e ancora durano)

Se invece si tengono in casa, o comunque al riparo dalla luce solare e dalla pioggia, ci sono molti meno problemi. La plastica dura praticamente in eterno, come pure il legno, il metallo non si surriscalda, il vetro idem. C'è anche meno problema di condensa, per le temperature più costanti.

Il motivo per cui, malgrado tutto, io tengo quasi tutto fuori, è che:
- gli sbalzi di temperatura sono simili a quelli che le larve subiscono in natura, e così possono sincronizzarsi col ritmo stagionale. Si evitano sfarfallamenti in periodi innaturali (il vero periodo di sfarfallamento è un dato importante) e che certe specie non sfarfallino proprio perchè restano in attesa del netto cambiamento di temperatura dopo la fine dell'inverno.
- inoltre gli UV riducono la formazione di muffe
- evito di trovarmi, come mi è capitato in passato, la casa invasa da Betilidi, fastidiosissimi e dolorosissimi

Poi ci sono i contenitori di fortuna, comunque utilizzabili: bottiglie di plastica, contenitori di gelato, barattoli di conserva, ecc. Ho usato perfino le scatolette di formaggio spalmabile!

Una cosa di cui tenere conto: quanto tempo si deve tenere la legna prima di buttarla?

Dipende dal tipo di legna e da cosa c'è dentro. La seconda cosa non sempre si sa, per cui a volte bisogna andare un po' a tentativim e in caso di dubbio, meglio tenere la legna qualche anno di più.

Comunque sia, se si tratta di rametti di piccole dimensioni, magari originariamente vivi, quindi attaccati da specie che si comportano come parassiti primari, legati a tessuti vegetali ancora vivi, o morti da poco, oppure di radici e fusti di arbusti, o ancora parti di piante prevalentemente erbacee o scarsamente lignificate, in genere esce quasi tutto entro l'anno successivo (se non l'anno stesso della raccolta). Per sicurezza, meglio tenerli un paio d'anni. Se escono specie annuali che ridepongono sullo stesso legno, anche di più.
Se invece si tratta di rami più grandi, parti raccolte già secche, ecc., meglio tenerle diversi anni. Intanto ci sono specie che non si sviluppano in natura in un anno, ma in 2, 3, 4 anni. Poi, in allevamento, soprattuto a causa del disseccamento del legno e del suo impoverimento, i tempi possono allungarsi anche parecchio (record di un Buprestis (Cypriacis) di non ricordo quale specie, ma parente del nsotro splendens, di circa 20 anni). Mi sono nate delle Acmaeodera, da legni da cui quelle specie non erano mai uscite, dopo 7-8 anni. Inoltre alcune specie, sia tra Cerambycidae che Buprestidae, sono in grado di accoppiarsi e deporre nelle cassette sugli stessi legni, ed in questo caso si possono avere 2, 3 o più generazioni, allungando quindi di molto i tempi in cui quel legno resta per noi fruttuoso. Col passare delle generazioni gli individui tendono a diventare di solito più piccoli, o per consanguineità eccessiva, o per la degradazione del legno, finchè alla fine la piccola popolazione in allevamento si estingue ed è ora di liberare il contenitore.

Un ultimo (per ora) consiglio: prima di buttare la legna vecchia, sempre meglio spaccare ogni singolo rametto, In genere si aprono per lungo in 2, poi in 4, e così via, fino a ridurlo a strisciette, perchè spesso vi si trovano all'interno adulti morti in celletta, ma magari in perfette condizioni, solo da ammorbidire e preparare. Capita soprattutto con legni di zone calde, magari esotiche, tenuti in casa, dove le temperature non salgono mai oltre un certo valore.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 03/05/2012, 7:04 
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Località: Padova
Nome: L. Alessandro Guariento
Perfetto Maurizio, ti ringrazio per l'integrazione, le mie intenzioni erano quelle di introdurre elementarmente chi magari, come spesso capita anche a me, non sa da dove partire ma vuole affrontare la nuova tecnica di raccolta. In questo modo chi legge per la prima volta l'argomento "conservazione legna per allevamento larve di coleotteri xilofagi" ha un punto di partenza.
:hi:


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MessaggioInviato: 03/05/2012, 9:58 
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Nome: Omar Pacchioni
Adesso capisco da dove viene l'idea di mettere la legna dentro un cartone chiuso e fissarci, tramite un foro, il barattolo trasparente di vetro! :)
Ironia della sorte anche io ho un ceppo di pioppo dentro un cartone del genere. Ho dovuto adottare questa tecnica perchè non ho trovato in commercio un contenitore abbastanza grande.
Devo dire che periodicamente apro il cartone ed ispeziono. Infatti su questo tronco nascono dei curculionidi che non vanno a finire nel barattolo.
inoltre in post passati leggevo, come detto sopra, che alcuni cerambicidi non vanno nel barattolino; esempio in questione ricordo che fosse l' Aegosoma scabricorne.

complimenti a tutti che stanno arricchendo questo interessante post ..... come si dice ... la fame vien mangiando ..... creo un altro post dove però si parlerà di che legna raccogliere per l' allevamento di xilofagi.
ciao
Omar

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MessaggioInviato: 11/05/2012, 1:41 
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
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Nome: Carlo Massarone
Questa sera ho messo mano alla scatola degli Asemum, per prelevare le nascite, e mi sono accorto che le larve sono veramente fameliche :x
Una delle larve ancora in via di sviluppo nel legno, era arrivata con la galleria a sbucare ad una estremità di uno dei pezzi di tronco di pino (si vede dalla foto il mucchietto di segatura alla base). Ebbene, anzichè fare come le altre ... e tornare indietro, o cambiare direzione, ha pensato bene di "continuare" la galleria sulla scatola di plastica ... perforandola (la sezione di taglio di quel tronco era vicinissima alla parete frontale della scatola).
Dopo averla perforata la larva deve essere tornata indietro perchè non l'ho trovata nè a terra nè all'interno della scatola.
Lo spessore della plastica è di circa 2 mm.

P.S.: nella scatola c'è parecchia umidità perchè era l'unica alla quale non avevo praticato i fori per la ventilazione (per dimenticanza ...).
generale.jpg


particolare.jpg


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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 11/05/2012, 1:51 
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Nome: Maurizio Gigli
Sleepy Moose ha scritto:
P.S.: nella scatola c'è parecchia umidità perchè era l'unica alla quale non avevo praticato i fori per la ventilazione (per dimenticanza ...).

Ora la ventilazione c'è! :mrgreen:

Anche a me ogni tanto capita, quando la larva arriva alla fine del legno e trova la parete della scatola a contatto. Tra i Buprestidi riescono a farlo anche gli adulti. Una volta ho trovato una Dicerca berolinensis che aveva forato la parete della scatola di plastica ma era rimasta bloccata cercando di passare, ed era morta metà fuori e metà dentro. Per recuperarla ho dovuto staccare il protorace dal resto del corpo, e riattaccarli dopo averla tolta dal foro.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 11/05/2012, 1:54 
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Nome: Claudio Deiaco
Sleepy Moose ha scritto:
sono veramente fameliche :x

Ciao Carlo.
A chi ll dici.... settimana scorsa ho trovato un foro all'interno del fondo di un grosso cartone e incuriosito ho seguito le tracce e dopo una 10ina di cm ho trovato uno stebbingi adulto in una cella pupale costruita all'interno del cartone, pronto per andarsene.
I cartoni NON vanno bene!
Ma neanche le larve che bucano la plastica... :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: 11/05/2012, 1:57 
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Sleepy Moose ha scritto:
In particolare i Semanotus ....... :lov3: :lov3: :lov3:

Ne hai ancora di vivi?

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MessaggioInviato: 11/05/2012, 2:09 
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Pippistrello ha scritto:
Sleepy Moose ha scritto:
In particolare i Semanotus ....... :lov3: :lov3: :lov3:

Ne hai ancora di vivi?

Purtroppo no. Li ho tenuti vivi per quasi un mese, aggiungendo rami freschi di ginepro per favorire l'eventuale deposizione, ma mi sono nate solo femmine (almeno così mi sembra). Questa sera ho prelevato gli esemplari, alcune dei quali già morti, e li ho passati in etere.
Spero di trovare altri legni "buoni" per il prossimo anno.
:hi:

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 29/05/2012, 23:01 
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Nome: Matteo Zugno
Ho una domanda da fare, per quanto riguarda i contenitori di plastica e vetro: lasciandoli all'aperto, o in locali piuttosto soleggiati e quindi caldi, non esiste il rischio che il materiale all'interno secchi eccessivamente e, nel caso di fuoriuscita di adulti, vi siano morti per temperatura eccessiva?
Lo dico perchè mi era successo l'anno scorso con alcuni Leiopus nebulosus, nonostante il contenitore fosse areggiato.
Io ora, per sicurezza, tengo tutto in un locale adiacente alla cantina.


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MessaggioInviato: 30/05/2012, 0:29 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Xylotrechus ha scritto:
Ho una domanda da fare, per quanto riguarda i contenitori di plastica e vetro: lasciandoli all'aperto, o in locali piuttosto soleggiati e quindi caldi, non esiste il rischio che il materiale all'interno secchi eccessivamente e, nel caso di fuoriuscita di adulti, vi siano morti per temperatura eccessiva?
Lo dico perchè mi era successo l'anno scorso con alcuni Leiopus nebulosus, nonostante il contenitore fosse areggiato.
Io ora, per sicurezza, tengo tutto in un locale adiacente alla cantina.

Io li ho quasi tutti all'aperto ed in buona parte al sole, e qui non è certo più fresco che da te, anzi! Eppure quel problema non l'ho mai avuto.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 30/05/2012, 14:49 
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Località: Como
Nome: Matteo Zugno
Non so cosa dire, controllavo l'allevamento giornalmente.
Da un giorno all'altro, son tornato a sera e ne ho trovati 3 morti. Ho pensato che fosse dovuto alla giornata piuttosto calda.


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MessaggioInviato: 17/06/2012, 13:03 
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Nome: Alessandro Pinna
Bellissimo argomento che mi era sfuggito. Sebbene la passione per gli xylofagi sia recente mi son gia' riempito di scatole (ikea, Obi, leroy merlin ecc): ne ho un centinaio :D . Uso anche quelle del Nesquik di cui le mie figlie sono golose (per fortuna cosi' ho sempre scatole da riciclare!). Per questioni di spazio le tengo anche io in prevalenza all'aperto, sulla terrazza. In questi giorni di gran caldo mi e' venuto lo stesso dubbio di Matteo, mi conforta la risposta di Maurizio. Aggiungo un suggerimento: io i buchi li ho fatti sul lato della scatola non sul coperchio altrimenti alla prima pioggia mi trovo la legna inzuppata! Resta comunque un problema: alcuni coleotteri, specialmente cerambicidi, schiudono a ritmi impressionanti e con numeri da capogiro, e' durissima stare dietro agli allevamenti. Ovviamente essendo io all'inizio sono stato poco selettivo. Per es ho raccolto molto Ulmus: dopo qualche gradita Anthaxia manca sono cominciati ad uscire gli E. punctipennis in quantità pazzesche! Quelli che posso li libero. La vera delusione sono i Buprestidi: ne stanno uscendo molti meno di quello che speravo e per ora, fatta eccezione per alcuni Agrilus forse interessanti, l'unico di rilievo e' un Chrysobothirs che ahime' mi e' volato via dalle mani mentre lo prelevavo dalla scatola... :cry:
Attenzione coi Buprestidi, sono velocissimiiiii!
:hi:

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AleP


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MessaggioInviato: 17/06/2012, 13:42 
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Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
ciao Ale ..... ehhehe buprestidi veloci :lol1: :lol1:
eh già .... è proprio cosi.
Per quanto riguarda le nascite dei cerambicidi .... in effetti laddove ce ne sono molti .... crescono tutti in un colpo, ed è giusto cosi.
In natura alcuni esemplari li puoi trovare giusto 1 settimana all' anno e poi basta. Questo perchè hanno i loro tempi di sfarfallamento e poi basta.
Quindi porta pazienza e controlla sempre bene. Il fatto che tu li tenga al sole, dai modo all' allevamento di aver un catalizzatore che accelera le schiuse, per ciò ti nasce un sacco di roba tuta insieme.
Io tengo il materiale in garage ... aihmè x questioni di spazio ho giusto una decida di scatole di cui solamente 4 con allevamenti attivi.
buondivertimento!

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