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Messaggio |
Carlo A.
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Inviato: 06/02/2017, 22:11 |
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Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
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Questo è un altro bel Anthribidae che ho raccolto in Papua Misura 18,6 mm e l'ho raccolto in questa radura come si può intuire dalla foto (in cui si vede la mia guida) girare in mezzo a questi tronchi è tutt'altro che facile.
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
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gabrif
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Inviato: 06/02/2017, 22:59 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3209 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Tu chiamale se vuoi convergenze...  G.
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Julodis
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Inviato: 06/02/2017, 23:06 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Chissà se è una coincidenza che insetti di famiglie diverse, che vivono sui tronchi, abbiano sviluppato indipendentemente antenne così lunghe. Oppure si tratta di un fenomeno di convergenza, come dice Augusto.
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Velvet Ant
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Inviato: 07/02/2017, 0:42 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Certamente uno Xenocerus sp. Ci sono molte specie che gli somigliano. Per esempio lo Xenocerus puncticollis mostrato qui da Marco, oppure lo Xenocerus mesites. Ma non mi pare nessuna delle due specie. Gli Xenocerus noti di Papaua sono del resto, fra specie e sottospecie, circa quaranta (vedi Setliff, 2007 Annotated checklist of weevils from the Papuan region). A proposito di convergenze, Maurizio, guarda qui quanto i rappresentanti di questo genere somiglino a un Cerambycidae.
_________________ Marcello Romano
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Julodis
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Inviato: 07/02/2017, 8:14 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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In effetti, se non fosse per particolari come l'inserzione delle antenne, tra gli occhi nei Cerambycidae, e posta più avanti negli Anthribidae, i primi due antennomeri (molto robusto il primo e molto piccolo il secondo, nei Cerambycidae, di sviluppo simile, ma molto spesso col secondo più lungo negli Anthribidae, soprattutto nei maschi), e per la presenza della caratteristica carena trasversale parallela al bordo posteriore del pronoto degli Anthribidae, non sarebbero facili da distinguere.
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Alessio89
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Inviato: 07/02/2017, 19:40 |
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05 Messaggi: 2580 Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
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Julodis ha scritto: Chissà se è una coincidenza che insetti di famiglie diverse, che vivono sui tronchi, abbiano sviluppato indipendentemente antenne così lunghe. Oppure si tratta di un fenomeno di convergenza, come dice Augusto. Inoltre da notare che, come nei cerambici, lo sviluppo maggiore delle antenne si ha nei maschi, e non riguarda solo le specie di antribidi tropicali, ma anche quelle europee.
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Julodis
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Inviato: 07/02/2017, 20:43 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Alessio89 ha scritto: Julodis ha scritto: Chissà se è una coincidenza che insetti di famiglie diverse, che vivono sui tronchi, abbiano sviluppato indipendentemente antenne così lunghe. Oppure si tratta di un fenomeno di convergenza, come dice Augusto. Inoltre da notare che, come nei cerambici, lo sviluppo maggiore delle antenne si ha nei maschi, e non riguarda solo le specie di antribidi tropicali, ma anche quelle europee. Quella è una caratteristica che riguarda tantissimi Coleotteri e molti altri insetti. Del resto, sono loro che devono andare a cercare le femmine. E' interessante il fatto che in certi generi di Buprestidae, che evidentemente usano molto la vista, invece dell'olfatto (o insieme a questo) per trovare un partner, siano gli occhi ad essere più sviluppati nei maschi (non come nei Lampyridae, però).
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