Ciao Ivan,
ho letto con interesse le tue considerazione al riguardo della rarefazione di alcune specie di Carabus, in genere specie con biologia e fenologia molto particolari.
Al riguardo del Procerus Gigas, non posso avanzare nessuna ipotesi, in quanto negli anni 2006-7-8 l’ho
regolarmente catturato sia in esca in Friuli e Slovenja e sia in Montenegro in pieno Agosto, e’ quasi scomparso invece dalle mie parti, ma presumo piu’ per l’antropizzazione umana, (vedi il pullulare di vigneti di Prosecco, Miane e’ a meta’ fra Valdobbiadene e Conegliano), che non per cause naturali. Inoltre il Procerus
gigas, in tutti i biotopi che conosco, convive sempre con uno o anche piu’ Megodontus, ma non saprei stimare se una o le altre specie siano in regresso o aumento. Dalle nostre parti convive col Germari, in Friuli convive col Caelatus e col Germari, Sui Velebit l’ho preso assieme a Caelatus dalmatinus, Croaticus e Violaceus azurescens.
Al riguardo delle altre specie, la loro attuale difficolta’ di reperimento, secondo me’ non sta’ tanto in una attuale diminuzione, ma nel cambiamento del clima, e di conseguenza delle loro abitudini, come hai anche tu ipotizzato.
Pero’ probabilmente se tali cambiamenti dovessero diventare piu’ pronunciati, sicuramente una differenziazione delle specie di ogni singolo ambiente, per forza avvera’ in modo naturale.
Platycarabus, Limnocarabus, Tribax, come ben sappiamo sono animali che compaiono subito dopo le piogge primaverili, ed hanno una fenologia abbastanza breve, in quanto, diminuita la quantita’ di umidita’ necessaria al loro metabolismo, scompaiono dalla scena, interrandosi ed andando in diapausa, e lasciando il posto alle bestie del caldo.
I Megodontus sono tipici dei mesi piu’ caldi. Essendo insetti piu’ robusti e piu’ adattabili, essi sopportano meglio il caldo, hanno anzi piu’ bisogno di caldo per svilupparsi. Generalmente se la stagione e’ buona, ossia primavera piovosa fino a meta’ Giugno e poi arriva il caldo, le loro larve si impupano e gli adulti sfarfallano verso i primi e la meta’ di Luglio. Se io ricerco in questo periodo con stagione che reputo standard, non trovo che Megodontus vecchi e logori dell’anno prima , assieme a molti appena sfarfallati e con le elitre tenere o quasi trasparenti.
Quindi ricapitolando Platycarabus, Limnocarabus Tribax, ed anche Procerus gigas dalle nostre parti, risentono moltissimo della situazione metereologica ed escono per brevi periodi ed a loro consentiti per la loro sopravvivenza, quindi meta’ Maggio, meta’ Luglio secondo me’ e’ il loro periodo migliore, Megodontus, Procustes , Lamprostus, sono animali del caldo ed escono senza alcun dubbio nel periodo piu’ caldo e secco che succede al periodo primaverile freddo e umido, quindi meta’ Luglio meta’ Settembre.
Porto come esempio le mie ricerche dell’altr’ anno 2008, in primavera ho raccolto Platycarabus a Tarnova in Giugno, in un paio di settimane che le piogge avevano smesso la loro intensita’. Ho raccolto logicamente
molti Platycarabus creutzeri, ma anche parecchi irregularis ramanus, ed assieme un solo pseudonothus.
Non ho pero’ raccolto che qualche sporadico Megodontus caelatus e croaticus e quasi nessun germari.
Lo stesso e’ successo in Slovenja. Tieni presente che qui al Nord l’altr’ anno ha iniziato a piovere in Marzo ed ha piovuto ed ha fatto freddo ininterrottamente fino a meta’ Luglio, ma una pioggia talmente abbondante e continua tale da mettere a repentaglio i raccolti, in particolare i vigneti. Poi in Agosto sono andato in Montenegro e li’ abbiamo trovato un caldo asfissiante. Praticamente non abbiamo raccolto niente, solo pochi Megodontus vecchi dell’anno prima. Questo perche’ le nuove generazioni si erano impupate in ritardo, dovuto alle piogge ed al freddo dei mesi precedenti, e non sarebbero sfarfallate che verso la fine di Agosto o con le prime piogge di Settembre. Quindi in questo caso il clima ha fatto la sua parte rallentando l’ uscita dei nuovi Megodontus, ma non per questo posso dire che siano in regresso oppure in aumento, o che siano scomparsi.
Quest’anno e’ stato diverso, con una stagione piu’ regolare, ho raccolto molti Platycarabus creutzeri hamilcaris in Cansiglio, verso meta’ Giugno, ma nessun Megodontus germari savinicus. Ho raccolto in abbondanza sempre in quel periodo Cancellatus e Morphocarabus catenulatus sulle mie montagne, poi sono stato in Agosto in Turchia.
Qui le cose sono cambiate radicalmente. Dalla primavera pioveva ed ha continuato a piovere fino a tutto Agosto. Abbiamo dormito al livello del mare con le coperte e abbiamo patito il freddo.
Abbiamo appena fatto in tempo a ripartire che e’ stato allagato l’ Aeroporto di Istanbul per delle piogge torrenziali versi i primi di Settembre.
Abbiamo preso pochissimi Megodontus e soprattutto vecchi, gli unici freschi erano teneri appena sfarfallati, gli abbiamo raccolti a passo Zigana verso il 22 di Agosto, lo stesso dicesi dei Procerus, pochissimi esemplari. Come vedi, anche quest’anno il freddo ha fatto si’ che i Megodontus non sfarfallassero che se non molto tardi. A Zigana, a 1900 mt. di quota in genere i primi di Agosto i Megodontus sfarfallano in massa,
a patto che la stagione sia regolare e che Luglio sia caldo tale da permettere la maturazione delle pupe.
Per il resto solo Tribax, Oxycarabus, Sphodristocarabus e Pachycarabus, quindi solo insetti del freddo e della pioggia.
Secondo me questo e’ il problema fondamentale, uno sconvolgimento climatico che anno dopo anno si sta’ facendo sempre piu’ allarmante. Gli insetti non hanno un calendario, loro hanno il loro orologio biologico, ed escono solo quando le temperature e l’ umidita’ lo consentono. Secondo me, escludendo i casi di antropizzazione umana, vedi per esempio Padule di Fucecchio e Pineta di Ravenna per il Limnocarabus clathratus, oppure i Vigneti di Refrontolo e Colfosco per il Creutzeri rinaldoi, che non sono mai riuscito a trovare nonostante ripetute ricerche, le altre specie stanno facendo del loro meglio per adattarsi a questi repentini cambi di stagione e non e’ detto che ci riescano a sopravvivere nei loro luoghi tipici. Sta’ il fatto che se prima avevo le mie idee circa le stagioni piu’ propizie per raccoglierli, ora sono disorientato e devo affidarmi anch’ io al caso ed alla benevolenza delle stagioni.
Questa settimana a Vittorio Veneto una notte il termometro e’ sceso a -20 C°, mentre a Palermo il giorno dopo si faceva comodamente il bagno a + 20 °. Secondo te’ e’ normale ?
Escursione di 40° C. in Dicembre ed a meno di 1200 km. Di distanza. Cosa sta’ succedendo ????
Stasera 27 Dicembre guardando il telegiornale, mezza Italia e’ sottoacqua, e non solo Venezia.
Fino ieri l’altro emergenza Nazionale perche’ l’Italia era in una morsa di ghiaccio con i binari e gli scambi gelati, treni fermi aeroporti in tilt, poi con l’ondata di scirocco da me tuonava come fosse un temporale estivo, ed alle quattro di mattina ho dovuto alzarmi a tranquillizzare il cane terrorizzato dai lampi in cielo.Era la vigilia di Natale.
Aspettiamo ancora qualche anno e trasformiamo le migliaia di tonnellate di idrocarburi che occorrono al sostentamento umano in gas serra, alziamo di soli un’altro paio di gradi la temperatura media del pianeta e poi staremo a vedere le nostre supposizioni sui mutamenti e scomparsa delle specie, diventeranno realta’ .
Purtroppo, sono anch’io pessimista, la penso cosi’.
Ciao
Franco Sandel